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Visualizzazione dei post da febbraio, 2023
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Sono affiliata all'associazione nazionale insegnanti yoga Y.a.n.i. da una ventina di anni. Da sempre svolgo annualmente ore di formazione anche al di sopra di quelle richieste dall'associazione, non tanto per accumulare l'ennesimo attestato, ma sempre per passione, curiosità e ricerca. Quando entrate nel mio studio non vedrete né questo né altri attestati affissi, ma potrete incontrare ciò che in me si è trasformato in esperienza.

Sede e attività

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  La sede Le attività si svolgono presso lo Studio Sundaram che ha sede in centro ad Ivrea (TO), in via Circonvallazione 49. Cosa potete trovare qui? Una sala accogliente e luminosa, un luogo di silenzio adibito alla cura di sé e del corpo. I corsi settimanali e gli incontri mensili o periodici: - yoga del Kashmir - yoga sonoro - meditazione - rilassamento armonico con campane tibetane - sedute individuali di yoga I trattamenti e i massaggi: Lo stesso spazio disposto per gli incontri singoli, dove vi accolgo su prenotazione per uno dei seguenti trattamenti: -  Massaggio tailandese tradizionale - Massaggio tailandese plantare -  Massaggio o lio  e oli essenziali - Trattamento craniosacrale - Massaggio sonoro con campane tibetane - Mantra massage Le lezioni e i trattamenti sono a cura di  Susanna Molina

L'arte di ascoltare, Jean Klein

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Tu dici che, quando il corpo-mente si libera dall'interferenza psicologica, si mette spontaneamente in ascolto, che è lo strumento dell'auto indagine. Potresti approfondire? La scoperta della tua vera natura non può avvenire attraverso la memoria. Essa passa per l'attenzione multidimensionale, che si verifica naturalmente quando la memoria è assente. Quest'attenzione innata è l'ascolto. Quando sei in ascolto, ti senti immerso nella vastità, nell'immensità, dove non ci sono né un ascoltatore né un osservatore. Solo nell'ascolto può avvenire la trasmutazione dalla conoscenza acquisita all'autentico conoscere. Ascoltare è un'arte che devi conoscere. E' essere aperti a ogni espressione della vita. Le espressioni della vita non sono mai ripetitive. Potrebbe esserci analogia ma non c'è ripetizione. Osserva che l'apparente ripetizione non è che memoria. Ascoltare è accogliere la vita senza fare riferimento a ciò che già si conosce. La vera scop

Lo yoga può aiutarci a risvegliare il Sè? Jean Klein

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  Lo yoga può aiutarci a risvegliare il Sè? Quando accorda uno strumento musicale, è l'ascolto che la conduce ad accordarlo in modo perfetto e a suonarlo in modo perfetto. Allo stesso modo, soltanto l'ascolto la conduce ad una posizione perfetta e alla possibilità di riarmonizzare tutte le energie disperse. Questo ascolto la pone sulla soglia della consapevolezza silenziosa. Se lei pratica lo yoga per arrivare a qualcosa, allora lascia questa soglia. Lo yoga può persino diventare un ostacolo, perché può generare la persuasione che ciò che lei fondamentalmente è sia un fine che può essere raggiunto attraverso qualche sistema o progresso. E questo credere nel progresso la allontana ulteriormente da se stesso. Si liberi da questo bisogno di cercare la sicurezza di un'immagine. Quando ogni produzione ha fine, lei arriva a conoscere ciò che non è. Si estingue il riferimento al passato  e ogni preconcetto ha termine, e lei è ricondotto alla soglia dell'ascolto silenzioso.

Cos'è un āsana, Éric Baret

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  " Cos'è un  ā sana?" L'āsana è una forma privilegiata della Coscienza. E' una forma nella quale le energie possono dispiegarsi armoniosamente senza costrizione, per esprimere una particolarità della Coscienza, un livello specifico. ... Ogni āsana riflette la Coscienza, ma ogni volta attraverso una colorazione leggermente diversa, come ogni musica riflette la stessa tranquillità, ma con una forma leggermente differente. Gli āsana, ugualmente, sono una musica specifica della Coscienza. E' uno spazio di grande ricettività dell'energia interna. Ogni āsana stimola una zona specifica del corpo. L'energia durante āsana si accumulerà in quella regione, non può circolare altrove. Al ritorno dall'āsana, l'energia sale nei circuiti interni e brucia gli ingombri vicini al luogo dov'era il nodo dell'āsana. Ogni āsana tocca diversi spazi dell'essere. L'esperienza sensoriale scopre la contrazione e l'espansione in quanto Coscienz

Veglia o sonno, realtà o illusione? Il segreto della dea Tripura

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Il segreto della Dea Tripura: "O re, hai ben visto questa roccia non misura più di un miglio. E tuttavia tu hai scorto chiaramente al suo interno un universo pienamente dispiegato. Era veglia o sogno, realtà o illusione? Il giorno che abbiamo trascorso al suo interno è durato al di fuori centoventi milioni di anni. Prova a stabilire quale dei due periodi è vero e quale è falso? Non è possibile prendere una decisione a riguardo: è come se fossero due sogni differenti. Sappi che questo nostro mondo è intimamente costituito dall'immaginazione creatrice e null'altro. Nel medesimo istante in cui tale immaginazione viene meno, l'universo stesso si dissolve. Cessa dunque di affliggerti, o re, e comprendi infine che il mondo è simile a un sogno. Considera fermamente che il tuo Sé, sostanziato di coscienza, consiste della variegata superficie del sogno e ivi si riflette come in uno specchio, e del pari sforzati di comprendere la superficie speculare della veglia come

Possiamo dire che tutta la nostra struttura è fatta di suoni, Jean Klein

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  D. Si dice che vi siano dei suoni che possono attivare l'energia... Jean Klein: "Possiamo dire che tutta la nostra struttura è fatta di suoni.  Ogni organo del nostro corpo ha il suo suono. Così nel pronunciare e nell'ascoltare suoni, organi diversi vengono autonomamente coinvolti, stimolati. Quando si parla di malattia, si intende che un certo organo ha smarrito il suo vero suono. Perciò attraverso il suono lei può ricondurlo alla vita.  Quando non vi sono disturbi ma semplice funzionamento, si ha il presentimento della propria vera natura.  Vi sono dei momenti di quiete in cui non c'è nulla da fare, nulla da temere né da fuggire. Si intoni meglio a questi momenti, dietro l'energia e la funzione non metta l'accento sull'energia, l'oggetto, il corpo, i sensi e la mente. Questi vengono percepiti. Perciò nasce la domanda: chi è colui che percepisce? E poiché lei non potrà mai percepire colui che percepisce, la mente giunge ad uno stop, conos

Massaggio sonoro con campane tibetane

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  Preziosi strumenti, presenti in Tibet sin dal V secolo a.C., le  campane tibetane  sono note per la piacevolezza della loro sonorità avvolgente data dalla risonanza degli armonici.  La medicina orientale include nella conformazione del corpo umano, non solo le parti più materiche, ma anche le parti più sottili composte di vibrazioni e onde di energia. Un organismo sano vibra ad una giusta frequenza come uno strumento musicale ben accordato. Quando il corpo non è in equilibrio la frequenza è distorta.  Il massaggio attraverso il suono delle ciotole stimola un processo di auto guarigione e di armonizzazione sintonizzando l'organismo e dona una sensazione di profondo benessere.  Le campane tibetane sono simili a coppe, forgiate con una lega di sette metalli corrispondenti ai sette pianeti: oro-Sole, argento-Luna, ferro-Marte, stagno-Giove, rame-Venere, piombo-Saturno, mercurio-Mercurio. Le campane producono suoni in armonia con le vibrazioni delle sfere celesti, le quali a lor

Centri vitali simili ai loti, Sri Anandamayi Ma

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  Sri Ma e Bholanath erano seduti e sul pavimento erano disegnate alcune immagini. Bholanat disse: "Vostra Madre ha disegnato queste immagini dei centri vitali all'interno del corpo."  Udendo ciò Ella disse: "Mentre camminavo, verso mezzogiorno mi sono seduta qui in una posizione yoga e ho visto alcuni centri vitali simili ai loti, dal centro più alto nel cervello giù lungo la spina dorsale fino al punto più basso, a pochi pollici di distanza uno dall'altro. Ho visto chiaramente che a partire dall'estremità inferiore della spina dorsale vi sono tanti centri sottilissimi, dei quali solo sei principali sono stati disegnati qui. Non li ho disegnati deliberatamente, la mano si è mossa da sola sul pavimento e così sono venute fuori queste figure.  Dovete sapere che attraverso questi centri vitali di nervi che s'intrecciano operano impulsi ereditari, le tendenze acquisite, le emozioni, i vari stimoli, i cicli di pensiero, le nozioni di vita e di morte, ecc.

Mantra Massage

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  Il Mantra Massage prevede un momento di rilassamento armonico profondo e l'esecuzione del  Massaggio Energetico   Spirituale  (M.E.S.). Questo è un massaggio delicato che si svolge sulla pianta dei piedi nelle aree riflesse dei plessi energetici detti  cakra * attraverso un movimento rotatorio, con l’accompagnamento sonoro dei  bija mantra * corrispondenti. Questa stimolazione si propone di apportare un riequilibrio generale mente–corpo, porta ad uni stato mentale cosciente al confine tra il sonno e la meditazione detto  yoga nidra* . La versione che propongo coniuga i benefici della fase iniziale di rilassamento profondo attraverso la sollecitazione sonora, alla stimolazione e riequilibrio energetico conseguenti all'esecuzione della tecnica di M.E.S., i bija mantra di accompagnamento sono recitati dal vivo. L'ideatore del M.E.S. Dalle parole del maestro Govindan: “Obiettivi del Massaggio Energetico Spirituale: Il suo scopo è quello di ricavare il massimo di riequ

Io vedo il fiore, io sono il fiore, Jean Klein

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  D.: Quando si verifica uno stato di identificazione - io vedo il fiore, io sono il fiore - quando il nome e la forma scompaiono, che cos'è a riportarmi alla creatura umana anziché farmi essere fiore? Qual è la natura di questo legame?   Jean Klein: "La creatura umana è ancora un nome e una forma. Anche il fiore lo è. Lasciar andare la presa del nome e della forma significa lasciar andare il corpo e la mente. Quello che rimane è la consapevolezza senza tempo, e questo è ciò che lei ha in comune con il fiore.  La creatura umana appare in lei proprio come il fiore. Quando lei non pensa a se stesso come uomo, dov'è l'uomo? Lei è uno con tutte le cose viventi, e queste appaiono nella sua unità. Naturalmente vi è una distinzione tra le creature umane e gli esseri viventi, ma non vi è separazione. Perciò il suo corpo e la sua mente appaiono nella presenza senza tempo, ma essi appaiono soltanto in quanto strumenti. La ripetizione si verifica soltanto nella posizione

Dal molteplice all'Uno, Sri Anandamayi Ma

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  La natura della mente è accettare la molteplicità. Tutto ciò che occorre è focalizzare questa accettazione su una sola cosa, con o senza forma, che una volta accettata non lasci altra scelta tra accettazione e non accettazione. Quest'unica Cosa esclude completamente ogni possibilità di dualità, ecco perché si diviene concentrati su una cosa sola. La mente tende alla molteplicità; in mezzo all'incrocio di correnti della mente irrequieta, ci si deve concentrare su una sola meta. Pensate ad un albero: i rami e i ramoscelli che spuntano da ogni lato producono lo stesso tipo di seme di quello che ha prodotto l'albero; e un singolo seme contiene potenzialmente innumerevoli alberi, innumerevoli rami, ramoscelli, foglie e così via. C'è infinito divenire e infinito essere, infinita manifestazione e infinita potenzialità; il seme si sviluppa in albero, l'albero produce il seme. Quando si è completamente concentrati su una cosa, perché l'Uno non dev'essere rivela

Medidazione, Nisargadatta Maharaj

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V. Quindi l’atman è qualcosa di diverso dal corpo? L’atman non è niente di individuale. Questo deve essere assolutamente capito. L’atman prova la sensazione di Essere solo attraverso un corpo nel quale i sensi funzionino; altrimenti l’atman non può sentirsi. V. Per rendermi conto di questo, dovrei meditare? Sì, la meditazione è assolutamente necessaria. Se tu potessi meditare ininterrottamente, sarebbe una buona cosa; ma dovendo badare al tuo lavoro quotidiano, questo non è possibile. Meditare nelle prime ore del mattino è utile e dà risultati. Ma puoi farlo tutte le volte che hai un po’ di tempo a disposizione. Coloro che sentono una profonda passione per la loro ricerca, possono meditare a tutte le ore. Da principio un cercatore della verità dovrebbe starsene seduto da solo in un luogo tranquillo, senza la minima fretta, con tutto il suo tempo a disposizione. Ma quando la sua capacità di meditazione acquisisce stabilità, allora può andare a meditare in qualunque posto, in quals

La vacuità nella posa, Eric Baret

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  La sensazione organica del corpo è di non sentire nulla, quando sento qualcosa è una tensione. Se sento la regione lombare è perché ho un problema alla regione lombare, se sento un ginocchio ho un problema al ginocchio, se sento i denti devo andare dal dentista. Quando si è in uno stato organico non si sente il corpo, ed è questa sensazione di "non sentito" che è la sensazione organica del corpo. Quando sento qualcosa nel corpo significa che c'è una reattività. Parliamo delle posizioni di yoga, sono delle posizione organiche per il corpo, dunque non c'è mai un'iperestensione e non c'è mai una iper-contrazione. Nelle asana i movimenti sono sempre in funzione della struttura corporea, contrariamente alle arti marziali dove si vanno a creare delle posizioni che sono antagoniste alla struttura corporea per creare un dolore.  Allora se in una posa di yoga sentite il corpo, significa che questa posa è fatta con tensione e quando c'è tensione in un'

Yoga sonoro

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  Lo  Yoga Sonoro  rende il corpo vitale ed energico, è un'attività adatta a tutti. Gli incontri di Yoga Sonoro prevedono l'esecuzione delle posture tradizionali con l'emissione vocale che accompagna i movimenti e le fasi respiratorie. In forma sottile, media o forte il suono accompagna il gesto e sostiene il corpo nel mantenimento delle posizioni. La vibrazione del suono si fa veicolo: amplifica le sensazioni rendendo vivente ogni parte del nostro corpo, ci conduce a percepire gli aspetti sottili e meditativi della pratica. La sonorità impregna il mentale agevolando un'attenzione al presente senza alcuno sforzo. Una parte della pratica è dedicata al vocalizzo dei mantra, dal grossolano al sottile, per stabilirci infine nel silenzio profondo e invitare lo stato di meditazione. Gli incontri si tengono il sabato a cadenza mensile.    

Il segreto della Dea Tripura

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  [92]  Dopo aver così riflettuto, di nuovo mi apprestavo a rivolgermi verso l’interno del mio essere, quand’ecco un novello fulgido pensiero si presentò alla mia mente: [93]  perché mai l’obnubilamento si fa nuovamente strada nella mia coscienza? Il Sé che è pienezza di beatitudine è identico al mio io. [94]  Che altro dunque devo desiderare di compiere? Non v’è nulla che io debba ancora attingere. Come, dove e quando potrei mai ottenere qualcosa che non abbia ancora ottenuto? [95]  L’eventuale acquisizione di alcunché che non abbia ancora attinto come potrebbe essere reale? Come potrebbe aver luogo una qualsivoglia attività da parte mia, dal momento che io non sono che l’infinita beatitudine della coscienza? [96]  Quanto al corpo, ai sensi e all’organo interno, essi sono simili a esperienze vissute in sogno, per me che sono identico alla coscienza priva di parti. [97]  Che potrei cavarne se assoggettassi a disciplina un organo interno? Le altre menti, anche se non disciplin

Qual è la differenza tra attenzione e consapevolezza? Jean Klein

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  Domanda:  Hai detto che la pura attenzione è alla soglia della consapevolezza. Qual è la differenza tra attenzione e consapevolezza? Jean Klein:  L’attenzione è ancora una funzione cerebrale, anche se è libera dall’interferenza psicologica. Con l’ampliarsi dell’attenzione, la funzione cerebrale rallenta e l’attenzione fluisce nella consapevolezza. L’attenzione completamente illimitata e la consapevolezza sono tutt’uno. Domanda:  Questa consapevolezza è la nostra vera natura? Jean Klein:  Nella consapevolezza non ci sono limitazioni delle funzioni cerebrali ma c’è ancora una dualità concettuale: “io sono consapevole di qualcosa”. Questo qualcosa è il funzionamento globale, energia incontaminata dalla struttura cerebrale e dai sensi. Qui ti ritrovi alla soglia del tuo essere senza tempo. Sei nelle vicinanze della tua vera natura dove nessuno è consapevole di nulla. È il substrato di tutte le funzioni. Domanda:  Come si passa dalla soglia alla quiete che si colloca al di là di ogni movi

Il piacere, Alexander Lowen

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  Il piacere è il senso di armonia tra un organismo e il suo ambiente. Questo non è un concetto statico, perché l'ambiente è in continuo mutamento, fornendo le opportunità per nuovi e più intensi piaceri. ... Ma il corpo prova delle sensazioni ed è il solo a sperimentare il piacere, la gioia e l'estasi. E' l'unico ad avere bellezza e grazia perché senza di esso queste parole non avrebbero significato. Provate a definire la bellezza senza far riferimento al corpo e vi renderete conto che è impossibile. Se dite che la bellezza è qualcosa che risulta piacevole alla vista, la vostra definizione ha incluso due elementi corporei: il piacere e gli occhi.  Sono i nostri corpi che apprezzano la freschezza di un ruscello, il sapore dell'acqua pura, la vista del cielo blu, il canto di un uccello, il profumo di un fiore e così via. Se siamo in contatto con i nostri corpi, siamo felici di far parte della natura e di dividere con essa i suoi splendori. Se siamo identifi

Meditazione

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  La me ditazione è lo spazio di silenzio profondo che si presenta quando la nostra volontà personale, con le sue attese, pene e pensieri si acquieta, si fa da parte. È necessario spogliarsi di ogni intenzione per dischiudersi al silenzio e alla chiarezza profonda che ci abitano, solitamente velati dalle necessità dell’esperienza umana.  Lo stato meditativo ci accompagna perennemente ma non è facile lasciarlo emergere nel frastuono della nostra quotidianità.  Un modo di facilitare il compito sicuramente è la pratica yoga: ci predispone ad un’attenzione interiore e a ri-conoscere il nostro respiro, prepara il corpo alla posizione meditativa tanto conosciuta quanto ostica per la maggior parte delle persone. In ogni caso praticare yoga è consigliato ma non è un requisito richiesto: gli incontri di meditazione sono aperti a tutti. Sono ncontri della durata di 1 ora, proposti periodicamente in orario serale. La posizione del corpo potrà essere agevolata da cuscini, seggi o support

Sahaja, il non-stato naturale, Jean Klein

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  Fino a che c'è un residuo di chi medita e qualcosa su cui meditare fate della meditazione un'attività della mente. Ogni attività è una contrazione. La meditazione non è un'attività di nessun tipo. Sentitevi nella verticalità, ma non cercate di porvi in posizione verticale. Quando vi sentite nella verticale siete nel senza tempo. Tutte le azioni sono sul piano orizzontale, la meditazione è dove il tempo e il senza tempo si incontrano, nel cuore. Siate nella sensazione dell'intero corpo, sentitelo nello spazio, entrate completamente nello spazio che non appartiene al tempo, dissolvetevi totalmente in questa espansione.  La meditazione è ogni attimo. Gli occhi vedono, le orecchie sentono, gli organi funzionano, non c'è interiorizzazione né concentrazione né introversione, e nemmeno assorbimento dei sensi.  Non tornate alle vecchie abitudini di raccoglimento. Apritevi in una espansione senza direzione, lo spazio senza spazio.  Questo non è Nirvikalpa samadhi

Śiva e Śakti, Eric Baret

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  Ś akti non è separata da  Ś iva. Ś iva e  Ś akti sono la stessa cosa vista da un'angolazione differente. Quando guardo la vita senza ieri vedo  Ś iva. Quando guardo la vita attraverso il prisma della mia mente vedo la  Ś akti. La  Ś akti è il serpente,  Ś iva è la corda. In nessun caso il serpente deve scomparire perché torni la corda, perché il serpente non c'è mai stato. Non c'è mai stata la  Ś akti, non c'è che  Ś iva. E' l'uno senza un secondo.   Eric Baret, appunti da un seminario