Medidazione, Nisargadatta Maharaj


V. Quindi l’atman è qualcosa di diverso dal corpo?

L’atman non è niente di individuale. Questo deve essere assolutamente capito. L’atman prova la sensazione di Essere solo attraverso un corpo nel quale i sensi funzionino; altrimenti l’atman non può sentirsi.

V. Per rendermi conto di questo, dovrei meditare?

Sì, la meditazione è assolutamente necessaria. Se tu potessi meditare ininterrottamente, sarebbe una buona cosa; ma dovendo badare al tuo lavoro quotidiano, questo non è possibile. Meditare nelle prime ore del mattino è utile e dà risultati. Ma puoi farlo tutte le volte che hai un po’ di tempo a disposizione. Coloro che sentono una profonda passione per la loro ricerca, possono meditare a tutte le ore. Da principio un cercatore della verità dovrebbe starsene seduto da solo in un luogo tranquillo, senza la minima fretta, con tutto il suo tempo a disposizione. Ma quando la sua capacità di meditazione acquisisce stabilità, allora può andare a meditare in qualunque posto, in qualsiasi momento. Supponete che una persona simile sieda qui, in meditazione. Si immergerà completamente, sparirà dentro di sé. La sua attenzione si focalizzerà soltanto su se stessa, con il risultato che quella persona perderà completamente il contatto con quello che le accade intorno. Ma, in questo stato, non le accadrà nulla. La meditazione dovrebbe avere questa qualità. Supponete che qualcuno sia terribilmente preoccupato. Credere che possa accorgersi di quello che succede intorno a lui? Quando ve ne state seduti in meditazione profonda, il vostro senso di Essere è unicamente immerso nella percezione “Io sono”. È in questo stato che intuitivamente avrete la rivelazione del come e del perché è apparso il vostro senso di Essere.

V. Attraverso la sensazione di Essere?

Coscienza, Essere, il senso di Essere, la sensazione “Io sono” costituiscono in te una cosa sola, prima che affiorino le parole. Questo è un punto molto delicato, vedi di capirlo chiaramente, Quando dico: “Io non c’ero, prima di essere concepito”, intendo dire che prima non c’era alcuna sensazione di Essere come quella attuale. Ma per accorgermi dell’assenza dell’attuale sensazione “Io sono”, “Io” devo pur esserci. Quell’ ”Io”, che è prima del concepimento, in assenza di un corpo non ha alcun senso di Essere, non prova la sensazione “Io sono”. Ma con il formarsi di un corpo, quell’ “Io” originario si trova addosso la sensazione di Essere. È soltanto questa sensazione di Essere che, durante la meditazione, mostrerà come e perché è sorta. Devi lasciarti prendere totalmente dall’idea di scoprire che cosa sia questa sensazione di Essere. È come se tu sentissi un odore che non sai da dove viene e non puoi darti pace finché non lo scopri. Se senti un cattivo odore, devi scoprire da dove viene, e se per esempio scopri che è provocato da un topo morto, che si sta decomponendo, devi agire subito per togliere di mezzo quel corpo in decomposizione e far cessare quel puzzo tremendo. Oppure, se avverti un delizioso profumo diffondersi intorno a te, vorrai trovare il fiore che lo emana. Così, tu devi andare alla sorgente che emana questo profumo, la sensazione di Essere, per scoprirne il “come” e il “perché”.

V. Come si fa a trovare quella sorgente?

Il principio che emana quella fragranza, che tu avverti come sensazione di Essere, è chiamato Bhagavan, Vasudeva, il Dio che dona il suo profumo, il senso i Essere. Colui che accoglie questo profumo “Io sono” vuole tenerselo ad ogni costo. Non puoi scoprirlo finché rimani a livello del corpo e della mente. Solo quel principio è capace di scoprire se stesso. Qualcuno che puoi chiamare il Signore o Dio, è così inebriato da quel profumo, che vuole che emani in eterno. Ma nel momento in cui lo scoprirai perderà ogni significato e sarai liberato da questa infatuazione per Vasudeva.

Tratto da: Non dualismo, Nisargadatta Maharaj 

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