La verticalità nella posizione seduta, Eric Baret

 

Nell a posizione di meditazione, è importante avere la colonna vertebrale ben dritta?
La cosa più importante è il rilassamento. All'inizio, una grande distensione con una leggera gobba del dorso è preferibile ad una colonna molto dritta stabilita con tensione. Questa scelta apparente sparirà molto velocemente. La stimolazione di tutta la sensibilità, attraverso il risveglio della tattilità porta ad una totale distensione che libererà la colonna vertebrale dalle fughe e dalle paure che si esprimono attraverso la gobba o l'inarcamento. La verticalità è il risultato di un lasciar la presa. Non cercate di fabbricarla in modo vittoriano. Questo sentimento, come una fiamma che si slancia, prenderà sempre più ampiezza. E' questa sensazione che raddrizza la colonna fisica. Se la struttura corporea soffre di lesioni, è possibile che  la verticalità sia risentita senza poter essere attualizzata. Ciò ha poca importanza. Il risveglio dell'energia utilizza dei canali estranei al corpo fisico. Questo risveglio è possibile malgrado i traumi corporei. E' sicuramente preferibile, se questo è possibile, prendere una posizione permettendo alle energie di canalizzarsi. Vigilate a non lasciare cadere la zona lombare indietro, senza per questo crearvi degli inarcamenti. Sentite la zona cervicale prolungare naturalmente la zona dorsale. In seguito, dimenticate la posizione.
Essere solo ascolto, sguardo senza intenzione.

Come avvicinare la verticalità nella posizione seduta?
Nella posizione seduta, la sensazione di contatto col pavimento è sul davanti, sulle cosce. La zona delle natiche non fa che sfiorare il pavimento. La distensione totale della massa muscolare impone il sentimento della verticalità.
Questa carezza d'energia conduce la zona pelvica leggermente verso avanti, verso l'alto, e si prolunga fino all'apertura delle zone superiori. Darsi a questo sentimento di raddrizzamento accentuerà il liberarsi della gabbia toracica dalle zone digestive e sessuali, come se alzaste il coperchio di una pentola. Questa apertura che libererà le ultime costole dalle regioni inferiori, si manterrà in tutte le posizioni e nei pranayama. Quando la gabbia toracica si libera, si stacca, l'energia si libera e riempie tutto il petto, si distende da destra a sinistra. C'è apertura delle zone clavicolari. L'espansione, la leggera rotazione delle due clavicole verso l'alto si prolunga, accarezzando le spalle dove lo sprofondamento porta al lasciare la presa delle scapole. Molto spesso, la paura, l'ansietà trascinano un distanziamento della zona bassa delle scapole, creando un arrotondamento di tutta la zona dorsale.
Quando i due punti delle scapole si raggiungono, sentite questo punto attraversare il busto come se l'energia attraversasse il petto per coprire lo spazio davanti a voi. Visto nel suo aspetto più sottile questo tragitto dell'energia che partecipa ad una totale liberazione di se stessa, è uno dei primi percorsi dell'energia sul quale mettiamo l'accento. Anche quando è avvicinato solo sul piano fisiologico, le sue ripercussioni sono fondamentali. Secondo l'anatomia dello yoga, le zone a partire dalla gabbia toracica sono separate da quelle che le sono inferiori. Le zone superiori partecipano al cielo, quelle inferiori alla terra. Questa dissociazione, questa liberazione riguardante il processo digestivo e della sessualità, si trova espresso in numerose arte tradizionali.
Lo sprofondamento della gabbia toracica nelle zone digestive è segno di depressione o d'ansietà. La sensazione di apertura delle ultime costole libere dalle zone inferiori si trova meravigliosamente espresso nelle armature romane, nei kouros greci, nella scultura egiziana o nell'attitudine dei samurai rappresentata nella pittura e nelle stampe giapponesi. Questa attitudine di non paura e di libertà di fronte a ciò che incatena trova la sua espressione più fine nella posizione seduta, cuore dello yoga.
Alla fine, la zona lombare è un po' arcuata?
No affatto! La zona pelvica scivola vero avanti e verso l'alto, conservando la posizione seduta sul davanti. La zona lombare è leggermente spinta verso il muro dietro, conservando il contatto del dorso nel suo insieme con lo spazio dietro di voi. Nessun arcuamento, nessuna curva. Parliamo, certamente, dal punto di vista della sensazione. La fisiologia è rispettata, incoraggiata a lasciare, a ridurre l'arcuamento lombare, che è molto esagerato nella maggior parte delle persone, come anche l'arcata dorsale ugualmente molto diffusa.
Quando queste due zone sono più o meno equilibrate, le due porte della meditazione - lo spazio tra la quarta e quinta lombare e la settima cervicale - trovano la loro giusta posizione, gli elementi tamasici* di pesantezza si riassorbono. Le tendenze rajasiche* di agitazione si eliminano con un assetto organico della settima cervicale. L'aspetto sattvico* , la luce, può allora prendere corpo e purificare la struttura, rendendola disponibile ad un'attenzione multidimensionale.
In questa distensione, apparirà alla vostra attenzione un filo verticale.
Quando espirate totalmente e che vi date al riposo che ne segue, presentite in questo vuoto, come una leggera oscillazione. Una scintilla zampilla in questo ondeggiamento quasi impercettibile. Il soffio si aggancia a questa salita dell'energia. E' la salita del soffio che aspira il corpo nella verticalità. Questa salita di energia è la sa substanzializzazione attraverso il soffio inspirato, diventa sempre più sensibile e la sensazione della verticalità s'impone allora da se stessa.
Non cercate di fabbricare la posizione ideale, raddrizzando così una parte poi l'altra, facendo scendere una parte e poi l'altra ecc. Le energie liberate in modo frammentario si fissano nelle zone vicine e le compensazioni seguiranno così un girotondo senza fine. All'inizio, certi suggerimenti tecnici possono essere ammessi. Molto presto, ci si renderà conto che solo la sensazione globale del corpo, dovuta ad un vero lasciar presa, è la base organica di una verticalità senza impedimento.

Qual è la posizione seduta corretta?
La posizione seduta riveste una grande importanza. In realtà, si tratta piuttosto d un non essere seduto, come se si attraversasse il pavimento.
Le due gambe sono esteriormente incrociate, ma questa fissazione si eliminerà molto rapidamente con lo sbocciare della sensazione dell'energia. Nell'abdicazione totale della prensione muscolare, sentirete la densità deporsi sui punti di contatto con il pavimento. Potete sentire allora le due gambe colare nel pavimento. Evocate la sensazione dell'acqua fresca che vi accarezza le gambe dall'alto verso il basso, come se foste seduti sul bordo di un ruscello, le gambe a penzoloni nell'acqua. In seguito sarete portati, sempre attraverso la sensazione tattile, a muovere le gambe, ad allargarle, a fare la spaccata, a tirarle su, verso dietro, ecc.
Il corpo tattile non è legato alle limitazioni della fisioogia. Potete allo stesso modo alzarvi mentalmente, senza contatto con i piedi, senza riferirvi all'elemento fisiologico. La sensazione delle gambe incrociate non permette la realizzazione di una posizione seduta veramente libera. Questi movimenti sottili delle gambe andranno a creare uno sbadiglio nelle articolazioni, in particolare in quelle delle anche, che si ripercuoterà nelle articolazioni delle ginocchia e delle caviglie. Finché c'è tensione, pressione o compressione delle gambe nella posizione, la colonna non può liberarsi. La verticalità diviene impossibile. Dopo un certo tempo nella posizione seduta, la sostanza delle gambe ricomincia ad attualizzarsi. Fate tattilmente questi movimenti e vedrete la reazione nell'organismo.

Sono molto rigido ed ho dolori dappertutto, mi è impossibile rimanere seduto in meditazione come abbiamo detto. Sono teso, a meno che non mi sieda su una piccola panca dove sto bene.
La posizione seduta è destinata a far sparire la sensazione del corpo come massa, peso, antagonismo. Rapidamente, lasciate la sensazione corporea schematica. Poco importa la posizione, che siate seduto su di una panca o meno. Prendete la posizione che vi invita al confort. Il primo elemento che incontrate è la densità. Valutate le diverse pesantezze del corpo, delle braccia, delle gambe, del tronco, ecc. Deponetele sul loro punto di contatto corrispondente: pavimento per le gambe ed i piedi, ginocchia per le mani, ecc. Sentite il corpo come un castello di sabbia che crolla su se stesso, parte dopo parte.
Questa densità eliminata, la sensazione di calore che si presenta, si diffonderà senza restrizione nella struttura. Molto presto, la stessa nozione di forma verrà eliminata. Ogni elemento articolare, muscolare andrà a sparire per far posto ad un calore radiante che si diffonderà ben al di là della forma corporea. Questa radiazione brucerà ogni localizzazione, per diffondersi completamente intorno.
In quel momento, siete solo ascolto. Le basi della meditazione sono stabilite. Finché si sente il proprio corpo, c'è agitazione. Dunque adottate la posizione che andrà a favorire al meglio questa apertura.

Lo yoga tantrico del Kashmir, Eric Baret Ed. Om

N.B. Questo testo è una raccolta di domande e risposte svoltesi durante i seminari con Eric Baret. Ho estratto alcune domande sull'argomento e copiate in ordine diverso da come proposto nel libro.

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