A che serve esercitare il corpo condizionato? Jean klein

Di che tipo di yoga ha bisogno il corpo? Te lo chiedo perché ho sentito che insegni un tipo di yoga basato sull'antica tradizione del Kashmir.

Per prima cosa non mi sentirai mai usare la parola "yoga" per descrivere quello che insegno. Generalmente lo yoga viene inteso in termini dualistici come l'unione tra il supposto sé individuale e il supposto Sé universale. E' quindi diventato il processo di conseguimento e divenire, un processo di volontà. Sebbene usiamo le tradizionali asana e pranayama, le pose e le tecniche di yoga codificate da Patanjali, il lavoro comincia con la convinzione che non ci sia nulla da ottenere o diventare. E' solo un modo per essere in contatto con ciò che diamo per scontato essere il corpo, i sensi e la mente. Ci porta prima a sapere ciò che non siamo e, alla fine, quello che fondamentalmente siamo diventa chiaro. Allora corpo, sensi e mente divengono espressioni della nostra totalità. Mentre ero in India nel 1968, mi capitò di incontrare un sant'uomo e i suoi discepoli. Ero attratto dai loro bellissimi inni e dallo svolgimento di alcuni rituali, i puja, Conversando con quest'uomo, gli chiesi cosa intendesse per yoga e fui colpito dalla semplicità della sua risposta. Egli disse: "Lo yoga è il giusto sedersi, il giusto fare e il giusto comportarsi nell'istante presente. E' adeguarsi alla situazione, in ogni tua azione mentale e spirituale. Lo yoga è essere in unione col presente".
Come si arriva a questo giusto sedersi, a questo giusto comportamento? Cosa intendi esattamente per "prendere contatto con ciò che siamo"?
Il corpo è i cinque sensi e i cinque sensi sono il corpo, ma generalmente i cinque sensi sono condizionati. Per te, il tuo corpo è più o meno un'immagine costruita nel tuo cervello, quindi non è il vero corpo che si sveglia al mattino, ma una serie di immagini che ti arrivano. A che serve esercitare il corpo condizionato? tutto ciò che fai è rafforzare i suoi schemi. Quando i cinque sensi sono liberati dalla memoria, si sentirà che il corpo è soprattutto un insieme di strati di sensazioni. Incoraggiare la sensazione del corpo ti da un assaggio del tuo reale sentire. Ti riporta anche all'equilibrio della totalità del tuo corpo. La sensazione globale va oltre la forma fisica del corpo. Scorre nello spazio circostante. E' la sensazione di espansione che aiuta ad annichilire l'"immagine-io", poiché l'ego è solo una contrazione, una frazione. L'espansione è l'ego senza il "non-stato". Nell'espansione non c'è isolamento. Essa è amore.
Quale strumento si usa in questo approccio?
E' un "ascoltare" profondo, libero dall'interferenza mentale. Attraverso l'ascolto, i sottili strati di energia del corpo, che di norma sono paralizzati, possono manifestarsi. Nel lavorare attraverso l'ascolto libero da volontà o conseguimento, il corpo ritrova il proprio stato originario di leggerezza, espansione, trasparenza e la naturale armonizzazione di energia. Nel lavorare con il corpo espanso, si arriva alla mente espansa. Il corpo-mente espanso è la soglia del nostro vero essere, della consapevolezza senza oggetto. Sebbene, in principio, il centro di gravità possa sembrare il corpo, alla fine è l'ascolto stesso, che è recettività, apertura, la nostra vera natura in cui corpo e mente esistono.
Cosa intendi per "sensazione del corpo"?
Ciò che definisci il tuo corpo non è che un involucro in cui vive il corpo sottile. Questo corpo interiore è energia sottile. Questo corpo interiore è energia sottile, è la forza vitale che supporta il corpo fisico. Tutta la nostra sensibilità dipende dalla sua forza vitale, Paradossalmente, anche se il corpo sottile risiede nel corpo fisico, si irradia oltre e si imbatte nel mondo circostante. Quindi il corpo nella sua pienezza ha un'estensione di gran lunga maggiore di quanto generalmente si realizzi. Il corpo fisico, nel corso della vita, crescendo sempre più condizionato dagli sforzi, diventa un nodo di tensioni e contrazioni, e il corpo sottile si paralizza nella sua espressione. La sua irradiazione è intralciata e il corpo fisico viene isolato dal suo ambiente. Quando questa forza vitale è ostruita, si ha un invecchiamento prematuro nel corpo fisico, che si manifesta sotto forma di diminuzione di sensibilità ed energia. Nel corpo naturale sano, ogni cellula viene penetrata dalla vita. Il nostro approccio è quello di portare l'energia del corpo alla sua piena espressione, com'è nell'infanzia. Nell'esserne consapevoli, arriva al completo funzionamento. Così la prima cosa che facciamo, col nostro lavoro corporeo, è svegliare il corpo di energia per renderlo oggetto do consapevolezza. Questa energia è sentita, è una sensazione. E' ciò che io chiamo sensazione del corpo. Quando la sensazione di energia è veramente viva, produce un cambiamento nella struttura fisica. Qualunque altro tentativo di alterare il corpo viene dalla volontà, dalla mente, ed è quindi violenza. In ogni movimento, è l'energia del corpo- del corpo vitale- che muove e porta con sé il corpo fisico. Il fulcro del nostro insegnamento, a questo livello, non è quindi la postura o la struttura fisica, ma questa sensazione del corpo. Quando il corpo vitale è risvegliato, tutta la struttura muscolare si rilassa e si attua una ri-orchestrazione dell'energia. Ciascun senso non è più limitato al suo organo fisico, ma si espande a tutto il corpo. A questa sensazione globale partecipano tutti i sensi. Essere in espansione, ti porta automaticamente oltre all'idea di essere un'entità separata. Il lavoro col corpo è l'unico modo che può condurti all'unità con tutti gli esseri.
Cosa accade al corpo d'energia quando il corpo fisico muore?
Si dissolve nell'energia universale.
Il corpo astrale e il corpo di energia sono la stessa cosa? Quando sogniamo, quale corpo viaggia?
Il corpo astrale appartiene alla psiche, il corpo di energia ai sensi. il corpo astrale è un'energia ancora più sottile. Nel sogno, è il corpo astrale che si porta dietro il corpo d'energia per esprimersi. Ma pensare al corpo astrale è una fuga dalla vera domanda: "Chi sono io?". Non farti sedurre dagli stati, la tua vera natura non è uno stato.

Chi sono io? La ricerca più sacra, Jean Klein 

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